Tante persone ci chiedono: “ma cos’è il Nido delle Aquile?” La risposta è scontata:
L’antico borgo dell’Abetone è ubicato nell’alta valle del Sestaione circondato da alcune tra le più belle montagne dell’Appennino Settentrionale. Di fianco ha il Monte Gomito, alle spalle l’Alpe di tre Potenze, di fronte l’imponente Libro Aperto con vicino il Monte Cimone ( la vetta più alta ).
Un posto così non può che essere la culla, il nido delle Aquile. Lo si era capito già durante il Fascismo, quando con regio decreto n°1297 del 14 Giugno del 1936, prendendo un po’ di territori del comune di Fiumalbo e un po’ del comune di Cutigliano fu creata la prima stazione sciistica dell’Appennino, appunto l’Abetone.
Aquile che portano nomi importanti e famosi per lo sci, non solo nazionale, ma mondiale.
Per citarne i più ricordati Gualtiero Petrucci (figlio di Petruzzo), Vittorio Chierroni, Zeno Colò, Celina Seghi, Gino Seghi, Franco Sisi, Paride Milianti.
Tutti quanti forgiati dall’asprezza e dal clima delle nostre montagne delle quali sono diventati il simbolo indimenticabile.
Le nostre terre, ricche di campioni, ma altrettanto ricche di cultura e sapori. E allora perché non unire tutti questi ingredienti e cercare di farli conoscere e comprendere anche a chi visitandoci vuole trascorrere alcuni momenti in un’armonia diversa e immergersi in tutta tranquillità all’interno di questo mondo fatto di antichi sapori, di pace, di poesia, di ricordi e di un vivere quotidiano che interrompa anche soltanto per un po’ lo stress e i ritmi frenetici delle nostre giornate.
Questo è il plus valore che in questa edizione troveranno tutti quelli che vorranno passare questi tre giorni con noi: Momenti sportivi con lo slalom Vintage in notturna, sciate con sci di legno e telemark, Antiche Tradizioni con le fiaccole ed il falò di Carnevale, Cultura con le gare dei bambini delle scuole, Gastronomia quest’anno improntata soprattutto sulla riscoperta dei prodotti dati dalle castagne.